Imputazione #3 - Prova #7 : "Piton maltratta neville"
Prova fornita da Stella e altri
…Qualche paiolo più in là, Neville era nei guai. Le lezioni di Pozioni gettavano sempre Neville nel panico; era la materia in cui andava peggio, e il terrore che gli incuteva il professor Piton non faceva che peggiorare le cose. La sua pozione, che sarebbe dovuta essere di uno splendente verde acido, era diventata...
"Arancione, Paciock" disse Piton, pescandone un po' con il mestolo e facendola colare di nuovo nel calderone, in modo che tutti vedessero. "Arancione. Dimmi, ragazzo, non ti entra proprio niente in quel testone? Non mi hai sentito quando ho detto che bastava una sola milza di gatto? Non ho detto che bastava una spruzzata di succo di sanguisuga? Che cosa devo fare perché tu capisca, Paciock?"
Neville era rosso e tremava tutto. Sembrava sul punto di piangere."La prego, professore" disse Hermione, "per favore, mi permetta di aiutare Neville a sistemare le cose..."
"Non ricordo di averti chiesto di esibirti, signorina Granger" disse Piton gelido, e Hermione diventò rossa come Neville. "Paciock, alla fine della lezione daremo un po' della pozione al tuo rospo e staremo a vedere che cosa succede. Forse così imparerai a fare le cose per bene".
Piton si allontanò, lasciando Neville senza fiato per la paura.

"Aiutami!" gemette il ragazzo, rivolto a Hermione.
[CUT]
"Cosa diavolo stai dicendo?" esclamò Harry rabbiosamente.
Ma in quel momento Piton disse:
"Ormai dovreste aver finito di mescolare gli ingredienti. Questa pozione ha bisogno di cuocere prima che sia possibile berla. Mettete via tutto mentre bolle e poi proveremo quella di Paciock..."
Tiger e Goyle scoppiarono a ridere alla vista di Neville che sudava mescolando febbrilmente la sua pozione. Hermione gli suggeriva cosa fare a mezza voce, cercando di non farsi vedere né sentire da Piton.
Harry e Ron riposero gli ingredienti inutilizzati e andarono a lavare mani e mestoli nell'acquaio di pietra, nell'angolo.
"Che cosa voleva dire Malfoy?" mormorò Harry a Ron, ficcando le mani sotto il getto ghiacciato che sprizzava da una bocca di gargoyle. "Perché dovrei vendicarmi di Black? Non mi ha fatto niente, non ancora".
"Si sta inventando tutto" disse Ron furibondo. "Sta cercando di farti fare qualcosa di stupido..."
Ormai la lezione era quasi finita. Piton si avvicinò a Neville, rannicchiato accanto al suo paiolo.
"Tutti qui" ordinò Piton, con gli occhi neri che scintillavano, "e guardate che cosa succede al rospo di Paciock. Se è riuscito a preparare una Pozione Restringente, diventerà un girino. Se ha sbagliato, e non ho alcun dubbio in proposito, è probabile che il suo rospo finisca avvelenato".
I Grifondoro osservarono la scena intimoriti. I Serpeverde avevano l'aria eccitata. Piton prese il rospo e lo sistemò nella mano sinistra, immerse un cucchiaino nella pozione di Neville, che ora era verde, e ne fece colare alcune gocce nella gola di Trevor. Ci fu un attimo di silenzio, e Trevor deglutì. Poi si udì un piccolo pop, e Trevor il girino si contorse nella mano di Piton. I Grifondoro applaudirono. Piton, irritato, prese una bottiglietta dalla tasca del mantello e versò qualche goccia sul rospo, che ritornò della sua taglia adulta.
"Cinque punti in meno per i Grifondoro" disse Piton, cancellando in un attimo i sorrisi dalle facce dei ragazzi. "Ti avevo detto di non aiutarlo, signorina Granger... La lezione è finita".
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, pag. 107/109 - A cura dell'Ufficio GIP-GUP (N) LETTERA A

I due giorni successivi trascorsero senza gravi incidenti, a parte il fatto che Neville fuse il suo sesto calderone a Pozioni. Il professor Piton, che nel corso dell'estate sembrava aver raggiunto
nuove vette di perfidia, lo punì costringendolo a sventrare un intero barile di rospi cornuti, e Neville tornò in uno stato di collasso nervoso….
Harry Potter e il Calice di Fuoco, pag 182 - A cura dell'Ufficio GIP-GUP (N) LETTERA B

"L'incantesimo per respingere un Molliccio" continuò Lupin, "è semplice, ma richiede una grande forza mentale. Sapete, ciò che sconfigge un Molliccio sono le risate. Quello che dovete fare è
costringerlo ad assumere una forma che trovate divertente. Ora proveremo l'incantesimo senza le bacchette magiche. Dopo di me, prego... Riddikulus!"
"Riddikulus!" ripeterono tutti in coro.
"Bene" disse il professor Lupin. "Molto bene. Questo però era il meno, temo. Vedete, la parola da sola non basta. Ed è qui che entri in campo tu, Neville".
L'armadio tremò di nuovo, anche se non tanto quanto Neville, che avanzò con l'aria di un condannato a morte.
"Bene, Neville" disse il professor Lupin. "Innanzitutto: qual è la cosa che ti fa `più paura al mondo?"
Le labbra di Neville si mossero, ma non ne uscì nulla.
"Scusa, Neville, non ho capito" disse il professor Lupin incoraggiante.
Neville si guardò intorno terrorizzato, come per chiedere aiuto, poi mormorò, poco più che in un sussurro:
"Il professor Piton".
Quasi tutti risero. Anche Neville sorrise a mo' di scusa. Il professor Lupin, invece, parve impensierito.
"Il professor Piton... mmm... Neville, tu vivi con la nonna, vero?"
[CUT]
"Quando il Molliccio uscirà dall'armadio, Neville, e ti vedrà, assumerà l'aspetto del professor Piton" disse Lupin. "E tu alzerai la bacchetta, così, griderai Riddikulus e ti concentrerai al massimo sugli abiti di tua nonna. Se tutto va bene, ci ritroveremo davanti il professor Molliccio Piton con tanto di cappello, avvoltoio, vestito verde e borsa grande rossa".
Tutti scoppiarono a ridere. L'armadio si agitò ancora più violentemente.
[CUT]
Si ritrassero tutti lungo le pareti, lasciando Neville solo di fronte all'armadio. Era pallido e spaventato, ma si era rimboccato le maniche del mantello e teneva pronta la bacchetta magica.
"Al tre, Neville" disse il professor Lupin, puntando la bacchetta verso la maniglia dell'armadio. "Uno... due... tre... Ora!"
Un getto di scintille sprizzò dalla punta della bacchetta di Lupin e colpì la maniglia. L'armadio si spalancò. Ne uscì il professor Piton, arcigno e minaccioso, gli occhi che lampeggiavano, puntati su Neville. Neville arretrò, la bacchetta levata, cercando invano di parlare. Piton si stava curvando su di lui, s'insinuava nei suoi abiti.
"R... r... riddikulus!" strillò Neville.
Si udì come uno schiocco di frusta. Piton barcollò; ora indossava un lungo abito orlato di pizzo, in testa aveva un alto cappello con sopra un avvoltoio mangiato dalle tarme, e agitava una grossa borsa scarlatta. I ragazzi scoppiarono a ridere; il Molliccio si fermò, confuso, e il professor Lupin urlò:
"Calì! Tocca a te!"…
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, pag.113/116 - A cura dell'Ufficio GIP-GUP (N) LETTERA C

Si alzò e si allontanò, con il manto nero che fluttuava alle sue spalle. Giunto sulla soglia, si voltò e disse: "Forse nessuno ti ha avvertito, Lupin, ma in questa classe c'è Neville Paciock. Ti consiglio di non affidargli compiti troppo difficili. A meno che la signorina Granger non gli borbotti suggerimenti nell'orecchio".
Neville si fece paonazzo. Harry fissò Piton: era già abbastanza spiacevole che maltrattasse Neville durante le sue ore, figuriamoci davanti agli altri insegnanti.
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, pag. 112 – Fornito da Stella LETTERA D
 
Accusa
 
Deduzione #512 fornita da Rasputin (03/06/2006)
La difesa mira a sminuire le azioni del professor Piton, cercando di far passare Paciock come un incapace, ma sappiamo che il ragazzo non è per nulla la frana che Piton vorrebbe far credere, è infatti molto preparato in altre materie.
Per un professore è più facile imputare alla mancanza d'impegno gli scarsi risultati degli alunni, piuttosto che impegnarsi per far comprendere a tutti gli studenti la materia insegnata, per lo meno a livello di sufficienza.
Se in una classe ci sono alunni pasticcioni e impauriti come Paciock, la colpa è solo dell'insegnante, che non si impegna fino in fondo per recuperare gli studenti meno portati alla materia.

Inoltre non dobbiamo mai dimenticare che Hogwarts è una scuola, è particolare perché si insegna la magia, ma è pur sempre una semplice scuola frequentata da bambini e ragazzini, non un'accademia militare dove insegnare a essere duri e cinici.
Difendere Piton perché minaccia di avvelenare l'animale domestico di Paciock, adducendo come scusa che lo fa per spronarlo o per abituarlo alle insidie della vita, è assurdo. Chi lo afferma non sa cosa vuol dire avere un cane o un gatto e confonde la disciplina con la barbarie.
Obbligarlo a sventrare rospi come punizione è come chiedere a chi di voi ha un cane di sventrare cani, lo fareste?
Piton non può pretendere di trattare in questo modo gli studenti e di essere rispettato come professore. Non si può rispettare chi per primo non ha rispetto per gli altri.
L'esempio che Piton da' ai giovani studenti è pessimo. Il suo modo di fare giustifica il bullismo verso i più deboli e l'arrivismo a tutti i costi.
 
Deduzione #236 fornita da Maria B. (integrato da Ufficio GIP - GUP) di Torino (13/02/2006)
Lettera D
Paciock è una frana in pozioni, d'accordo. Ogni insegnante ha i suoi metodi d'insegnamento, d'accordo. Nonostante ciò, Piton non è mai stato insegnate di Difesa di Paciok perciò non è ammissibile che dia giuduzi in merito alle sue capacità in tale materia, tantomeno in una maniera così rozza. Quest' affermazione di Piton denota oltre una grave mancanza di rispetto verso Paciok, anche una scarsa educazione, che non dovrebbe mancare mai a un'insegnante che dovrebbe essere anche un modello per i suoi alunni. Quello che apparentemente può essere considerato un consiglio al professor Lupin è, in realta, una ben studiata cattiveria volta a minare la fiducia di Neville Paciock. Fiducia, tra l'altro, già notevolmente intaccata dall'atteggiamento di Piton
 
Deduzione #232 fornita da Jeysi (13/02/2006)
(In riferimento alla deduzione #226)È alquanto strano affermare che il professor Severus Piton sia un'insegnante severo. Sarebbe più corretto affermare che è un'insegnante severo nei confronti degli studenti che non appartengono alla sua casa; è insomma una persona estremamente parziale.
È ancor più strano e azzardato, affermare che il signor Neville Paciok, sia privo di talento, in quanto siamo a conoscenza degli ottimi risultati che ha riportato (e riporta) in erbologia, e degli altri discreti che presenta nelle diverse discipline. È tormentato, spaventato, dal professor Piton. A parere mio il suo comportamento nei confronti del signor Paciok si può ricollegare al fatto che, come sappiamo, Paciok poteva essere al posto del signor Potter, e dunque nemico dell'oscuro signore.

Per arricchire la mia tesi, per provare il comportamento scorretto dell'imputato, vorrei citare una delle FRASI CELEBRI:

Si era appena voltato quando sentì un tonfo. Malfoy scoppiò in una risata acuta. Harry si Voltò di scatto. La sua fiaschetta era in mille pezzi sul pavimento e Piton lo fissava con gioia maligna.
"Ooops" sussurò. "Un altro zero, Potter".

Da Harry potter e l'ordine della fenice, pag. 618.

In questo episodio, l'imputatò rovesciò volontariamente la pozione del signor Potter, per assegnargli uno 0. Credo che l'imputato abbia invece impedito, e più volte, ai suoi alievi, di esprimere il loro talento.
Con questo concludo.
 
Deduzione #300 fornita da Salvatore (13/02/2006)
Lettera A
Piton ha spiegato chiaramente come si prepara una pozione, non è certo colpa sua se Neville non riesce a prepararla. Inoltre, nonostante i rospi non siano molto popolari fra gli studenti (Harry Potter e la pietra filosofale, cap. 5, pag. 81: “Ecco che cosa farò: ti regalerò un animale. Non un rospo, i rospi sono passati di moda anni fa, ti riderebbero dietro... e i gatti non mi piacciono, mi fanno starnutire. Ti prenderò un gufo. Tutti i ragazzini vogliono i gufi, sono assai utili, portano la posta e tutto il resto”), tutti sappiamo quanto Neville ci tenga al suo rospo (lo cerca nel treno in Harry Potter e la pietra filosofale, cap.6, pag. 102:
“Qualcuno bussò alla porta del loro scompartimento: era il ragazzo dal faccione rotondo che Harry aveva superato al binario nove e tre quarti. Sembrava in lacrime.
‘Scusate’ disse, ‘avete mica visto un rospo?’
Quando loro scossero la testa disse in tono lamentoso: ‘L'ho perso! Continua a scappare!’
‘Vedrai, tornerà’ disse Harry.
‘Sì’ convenne tristemente il ragazzo. ‘Se lo vedete...’E se ne andò.
‘Non capisco perché si preoccupa tanto’ commentò Ron. ‘Se mi fossi portato un rospo avrei provveduto a perderlo prima possibile
”;
è felice di ritrovarlo: Harry Potter e la pietra filosofale,
“‘Oscar!’ gridò Neville al settimo cielo tendendo le mani.” cap.6, pag. 109”).
Sicuramente, anche Piton, Legilimante, lo sa. Per questo motivo, il suo comportamento non è altro che un tentativo di spronare Neville ad impegnarsi di più, motivandolo adeguatamente, come ad esempio indurlo ad impegnarsi per salvare qualcosa a cui tiene molto.
Infatti, nel prosieguo del capitolo si legge “Tiger e Goyle scoppiarono a ridere alla vista di Neville che sudava mescolando febbrilmente la sua pozione. Hermione gli suggeriva cosa fare a mezza voce, cercando di non farsi vedere né sentire da Piton”.
I tentativi di Neville vanno a buon fine senza conseguenze negative per nessuno (“Piton prese il rospo e lo sistemò nella mano sinistra, immerse un cucchiaino nella pozione di Neville, che ora era verde, e ne fece colare alcune gocce nella gola di Oscar. Ci fu un attimo di silenzio, e Oscar deglutì. Poi si udì un piccolo pop, e Oscar il girino si contorse nella mano di Piton. I Grifondoro applaudirono. Piton, irritato, prese una bottiglietta dalla tasca del mantello e versò qualche goccia sul rospo, che ritornò della sua taglia adulta”).
Il prof. Piton, infatti, prova la pozione di Neville su Oscar, ben conscio che non potrà avere effetti negativi sull’animale. Infatti, nonostante le numerose illazioni dell’accusa, non ci sono assolutamente prove che le minacce di Piton siano mai state poste in atto e/o abbiano avuto conseguenze negative per alcuno. Piton si è sempre comportato come un buon professore, spronando i suoi studenti a migliorarsi sempre di più, e soprattutto preoccupandosi per la loro incolumità: Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, cap.9. pag. 140: "Harry sentì la porta della sala aprirsi di nuovo cigolando, e altri passi avvicinarsi. ‘Preside?’ Era Piton. Harry rimase immobile, con le orecchie tese. ‘Tutto il terzo piano è stato perquisito. Non è lì. E Gazza ha ispezionato le segrete: anche là sotto niente’.‘E la torre di Astronomia? La stanza della professoressa Cooman? La Guferia?’ ‘Tutto controllato...’ ‘Molto bene, Severus. Non che mi aspettassi di trovarlo’").I suoi metodi saranno, forse, un poco bruschi ma, si sa, la vita non è certo meno brusca di lui, anzi. E questo Piton lo sa benissimo.
 
Deduzione #226 fornita da matteo di Milano (21/01/2006)
Tutti i professori hanno il loro metodo d'insegnamento. l'imputato In particolare è un insegnante severo e pretenzioso, che difficilmente aiuta gli studenti. Paciok in particolare è una vera frana in Pozioni: credo, signori della Giuria, che qualunque insegnante abbia difficoltà ad insegnargli qualcosa.
In questo caso non esistono vessazioni fisiche o psicologiche ingiustificate: l'imputato non ha mai impedito a Paciok di esprimere il suo talento, perché il ragazzo in effetti ne è privo. Chiedo pertanto che tale prova sia invalidata.