Il processo a Severus Piton è finito.

Mi sembra ieri che questa divertente avventura è iniziata e invece, facendo dei rapidi conti, è quasi un anno.

Mi mancherà questo impegno che mi ha permesso di conoscere tante persone, stringere amicizie, giocare e tenere in allenamento il cervello.

Il processo mi ha anche concesso di attraversare con maggior serenità un lungo periodo di studio, finalizzato proprio a diventare avvocato, e di sdrammatizzare spesso e sovente le brutture dei veri processi penali. Perché nelle aule di Tribunale se ne vedono e sentono di tutti i colori e si ha a che fare con “Mangiamorte” che, purtroppo non sono solo personaggi letterari nati dalla fertile fantasia di uno scrittore.

Questo articoletto, dunque, è anche il mio modo di ringraziare.

Devo dire che, a differenza di molti altri fans di Piton, io sono rimasta folgorata dal Professore di Pozioni fin dal primo libro.

Non perché sia bello, anzi è vero il contrario.

Non perché sia dolce e simpatico a pelle; anche in questo caso è vero tutto l’opposto.

Severus Piton è ruvido, cupo, sarcastico e spesso acido, ma ho sempre pensato che sotto sotto ci fosse di più e finora J.K. Rowling non mi ha mai delusa, libro dopo libro ha confermato le mie ipotesi.

Ipotesi che portavo avanti da sola, nel mio cervellino bacato, perché ho solo un’amica che condivida con me la passione per la saga di Harry Potter e Severus Piton è il suo personaggio “sfavorito”, se mi si passa il termine.

Sola soletta me la cavavo comunque benissimo, anche perché non è che io passi ogni momento libero a pensare a Piton.

Leggevo i libri, ci rimuginavo sopra per qualche giorno (come faccio per ogni libro che amo) e poi mi scordavo tutto fino al romanzo successivo.

I film per me sono arrivati molto dopo la lettura e sono sempre rimasti più che altro un momento di divertimento con i nipotini.

Ma il sesto libro, il “Principe Mezzosangue”, complice anche il momento particolare della mia vita, mi ha colpito come una mazzata.

L’omicidio di Silente era ben duro da digerire da sola.

Non ho pensato mai che Piton fosse “cattivo” e avesse ammazzato Albus “dai mille secondi nomi” Silente solo per propria volontà e fedeltà a Voldemort.

Era talmente strano quell’omicidio, con tanti piccoli indizi stonati…

All’inizio non avevo una teoria precisa, salvo l’idea che doveva esserci sotto qualcosa.

Poi hanno cominciato a ronzarmi in mente le parole “accordo” e “ordine”.

Il litigio nella Foresta Proibita, Silente che supplicava, Draco, Harry, il solito modo della Rowling di far apparire ovvia una cosa e poi smontarla, quella reazione selvaggia di Piton all’accusa di codardia; tutto questo mi ronzava in testa.

Talmente tanto che ho scritto un racconto, io che non scrivevo più nulla da circa quindici anni. Finalmente ho messo nero su bianco la mia idea, per sfogarmi di quel finale che per altro continua a farmi pensare che il settimo libro vedrà Severus Piton gravato di una lapide.

Ed ho sentito la voglia di condividere ulteriormente.

Avevo voglia di scoprire se ero la sola che provava una spiccata simpatia per un personaggio all’apparenza così negativo e odioso, se ero l’unica a non crederlo “colpevole” e ad avere elucubrato, come in un giallo, per ricostruire gli avvenimenti.

Un’amica “virtuale” (ma il mio affetto per lei non è virtuale per nulla) mi ha fatto scoprire che esiste un vero è proprio “E.S.: Esercito di Severus”, formato da fans di tante nazionalità ed età diverse.

Mi sono stupita piacevolmente; è stata una bella sorpresa.

E poi a volte la vita riserva davvero casi strani.

Il primo sito che in assoluto io abbia visitato su Piton era il Sotterraneo.

Non lo conoscevo, mi è piaciuto subito.

Ho letto del processo che doveva iniziare di lì a poco e ricordo che ho pensato

tra me e me: Che iniziativa carina, beati gli organizzatori, di una cosa così mi piacerebbe essere parte dall’interno. Pazienza, vorrà dire che giocherò comunque come utente.

Mi stuzzicava molto l’idea del processo per finta (contrapposto a quelli cui partecipo ogni giorno), ma organizzato con buoni criteri, seriamente, anche se per gioco.

Ma mai avrei creduto di entrare a far parte dell’Ufficio GIP-GUP.

Non conoscevo nessuno, né la webmaster, né gli altri organizzatori.

Una settimana dopo, ho incrociato la mia strada con quella di Ida (il motore primo del Processo, insieme con gli utenti che ci hanno permesso di svolgerlo) e, inaspettatamente, ho avuto la bellissima sorpresa di poter realizzare il mio desiderio di essere “dentro” questa esperienza.

E’ stato faticoso, impegnativo, e insieme divertente da matti.

Non posso negare che speravo nell’assoluzione, del resto sono pur sempre un avvocato, ma, in fondo, non era questo l’importante.

E’ stato bello vedere gli utenti partecipare, fare proprio il meccanismo e usarlo, giocando con noi, con i libri, con la mente.

Alla fine, Severus è uscito dal processo assolto: a stragrande maggioranza per l’imputazione 4 (l’omicidio), con una percentuale un po’ più bassa per l’imputazione 2 (l’accusa di essere un Mangiamorte) e prosciolto ma solo per mancanza di prove dall’imputazione 3 (l’abuso di autorità).

E’ stato interessante anche prendere atto di questo.

E’ curioso questo scarto tra le due imputazioni, dato che è logicamente assai improbabile che Piton abbia ucciso Silente per suo ordine ma sia nel contempo un Mangiamorte.

Forse esiste una fetta di pubblico che vede Severus Piton in bilico tra bene e male, come un outsider che fa solo il proprio personale gioco e agisce di conseguenza in modo differente a seconda della situazione.

O magari, più probabilmente, tutti sono rimasti, come me, impressionati dalle tante stranezze del 6° libro al punto che non riescono a credere all’apparenza che J.K. Rowling ha voluto imbastire riguardo alla morte di Albus Silente. Sentono istintivamente puzza di bruciato.

Solo il 7° libro ci dirà se avevamo ragione a non fidarci di ciò che sembra.

Di sicuro la Rowling dovrà spiegarci parecchie cose.

Quanto all’imputazione 3 (abuso nei confronti degli studenti) si può dire che l’assoluzione è giunta solo grazie ai dubbiosi “non colpevolisti”, altrimenti avremo avuto una condanna.

E’ mia personale opinione che per quanto Piton sia un insegnante a volte davvero odioso ciò non basti a incolparlo dell’accusa 3 così come era formulata.

Un vero tribunale avrebbe respinto la maggior parte delle prove (sia di accusa sia di difesa) perché riguardavano più il carattere di Piton che i suoi probabili abusi, ma questo era un gioco e, sebbene io la pensi al riguardo come altri colleghi del GIP-GUP hanno spiegato molto meglio di me (Salvatore ad esempio), devo dire che ben venga questo verdetto.

Da, infatti, il metro dell’obiettività del gioco e di noi GIP-GUP che pur essendo innocentisti avevamo il compito di vagliare ogni prova, deduzione e arringa in modo imparziale.

Il risultato dell’accusa 3 rende evidente che l’abbiamo fatto davvero: abbiamo tenuto l’obiettività promessa, senza mai pilotare il gioco o scegliere ciò che noi più aggradava e gli utenti sono stati veramente liberi di scegliere.

Questo è un gran bel risultato.

Per il resto posso solo dire che è stato un “lavorone” per tutti, utenti compresi.

E’ stato divertente, abbiamo riso e scherzato, qualche volta discusso, abbiamo analizzato tutti insieme (noi GIP-GUP e gli utenti) i libri, notato tante piccole curiosità e incongruenze, messo in moto il cervello.

Abbiamo giocato ed è stato davvero bello.

Per me che ho a che fare con veri processi e veri Mangiamorte è stato intrigante e anche distensivo.

Il processo mi mancherà. Sono lieta e orgogliosa di averne fatto parte.

Per questo, alla fine di tutto mi pare giusto ringraziare: gli utenti, i miei esimi colleghi, tutti quelli che in qualunque modo hanno partecipato e ovviamente Forla e il suo preziosissimo consorte (se non ci fosse stato lui con tutta la sua pazienza e abilità come avremo fatto?).

 

 

Niky