Imputazione #2 - Prova #164 : "La fuga del principe"
Prova fornita da Niky
« Capisco» continuò Silente con gentilezza. «Hai paura di agire finché loro non sono con te ».
« lo non ho paura! » ringhiò Malfoy, ma non fece nulla per colpire Silente. «Dovrebbe averne lei! »
«Perché? Non credo che mi ucciderai, Draco. Uccidere non è nemmeno lontanamente facile come credono gli innocenti... Quindi dimmi, mentre aspettiamo i tuoi amici... come li hai fatti entrare? Sembra che ci sia voluto molto tempo, a trovare un modo».
Malfoy sembrava lottare contro il bisogno di urlare o di vomitare. Deglutì e respirò a fondo, scrutando torvo Silente, puntandogli la bacchetta sul cuore. Poi, come se non potesse evitarlo, rispose: « Ho dovuto aggiustare quell'Armadio Svanitore rotto che nessuno usava da anni. Quello nel quale si è perso Montague l'anno scorso ».
« Aaaah ».
Il sospiro di Silente fu quasi un gemito. Chiuse gli occhi per un momento.
«Molto astuto... ce n'è una coppia, suppongo ».
«L'altro si trova da Magie Sinister» continuò Malfoy, «formano una specie di passaggio. Montague mi ha detto che quando è rimasto chiuso in quello di Hogwarts era come intrappolato in una specie di limbo. Non riusciva a farsi sentire da nessuno, ma a volte ascoltava quello che succedeva a scuola, e altre volte quello che succedeva nel negozio, come se l'Armadio viaggiasse dall'una all'altro.
Alla fine è riuscito a Materializzarsi e a venir fuori, anche se non aveva mai dato l'esame. Per poco non ci lasciava le penne. Hanno pensato tutti che fosse una bellissima storia, ma io sono stato l'unico a capire cosa significasse... nemmeno Sinister lo sapeva... l'unico a capire che si poteva raggiungere Hogwarts attraverso gli Armadi, se avessi aggiustato quello rotto».
«Molto bene» mormorò Silente. «Così i Mangiamorte passando da Magie Sinister sono riusciti a entrare nella scuola per aiutarti... Un piano astuto, un piano molto astuto... E, come hai detto tu stesso, proprio sotto il mio naso... »
(Harry Potter e il Principe Mezzosangue - Pag. 531-2) Inserita da Niky LETTERA A



« Fallo» ringhiò lo sconosciuto più vicino a Harry, un omone dalle gambe lunghe con grigi capelli arruffati e le basette; era a disagio nella stretta veste nera da Mangiamorte. Aveva una voce come Harry non ne aveva mai udite: una sorta di abbaiare rasposo. Emanava un forte odore misto di polvere, sudore e, inconfondibile, sangue. Le mani sudicie avevano lunghe unghie giallastre.
«Tu, Fenrir? » chiese Silente.
« Proprio così» rispose l'altro con voce stridula. « Contento di vedermi, Silente? »
«No, non posso dire di esserlo... »
Fenrir Greyback sorrise, scoprendo i denti appuntiti. Del sangue gli colò sul mento, e si leccò le labbra lentamente, in un gesto osceno.
« Però sai quanto mi piacciono i ragazzi, Silente».
« Devo dedurre che adesso attacchi anche senza la luna piena? Questo è del tutto insolito... hai sviluppato un gusto per la carne umana che non può essere soddisfatto una volta al mese? »
«Già» affermò Greyback. «Ti sconvolge, questo, Silente? Ti terrorizza? »
« Be', non posso fingere che non mi disgusti. E sì, mi sconcerta un po' che il nostro Draco abbia portato proprio te nella scuola dove vivono i suoi amici... »
«Non sono stato io» esalò Malfoy. Non guardò Greyback; sembrava che non volesse nemmeno sfiorarlo con lo sguardo. «Non sapevo che sarebbe venuto... »
« Non mi perderei una gita a Hogwarts per nulla al mondo, Silente» latrò Greyback con la sua voce aspra. « Non quando ci sono gole da lacerare... buonissime... »

(Harry Potter e il Principe Mezzosangue - Pag. 537-8) Inserita da Niky LETTERA B




Anche, Harry si sentì come scaraventare nello spazio; non e vero; non puo essere vero...
« Fuori di qui, sbrigatevi» ordinò Piton.
Afferrò Malfoy per il colletto e lo spinse oltre la porta, davanti agli altri; Greyback e i due fratelli tarchiati li seguirono, gli ultimi due ansanti di eccitazione.
Harry si rese conto che riusciva di nuovo a muoversi; ciò che ora lo teneva paralizzato contro la parete non era magia, ma orrore e raccapriccio. Scagliò da parte il Mantello dell'Invisibilità nello stesso momento in cui il Mangiamorte dalla faccia volgare, l'ultimo a lasciare la cima della Torre, spariva oltre la porta.

-CUT

Superò con un balzo gli ultimi dieci scalini e si fermò, la bacchetta alzata. Il corridoio illuminato fiocamente era pieno di polvere; metà del soffitto sembrava essere crollata e davanti a lui impazzava una battaglia ma, mentre cercava di capire chi combatteva contro chi, udì l'odiata voce gridare «È finita, andiamo! » e vide Piton sparire dietro l'angolo in fondo al corridoio. Lui e Malfoy evidentemente si erano fatti strada incolumi nella battaglia.

(Harry Potter e il Principe Mezzosangue - Pag. 540-1) Inserita da Niky LETTERA C



« Così è salito» proseguì Harry, che nella mente vedeva Piton salire di corsa la scalinata di marmo, la nera veste ondeggiante come al solito, ed estrarre la bacchetta da sotto il mantello, « e ha trovato il posto dove tutti voi stavate combattendo... »
«Eravamo in difficoltà, stavamo perdendo» mormorò Tonks. «Gibbon era a terra, ma gli altri sembravano pronti a lottare fino alla morte. Neville era ferito, Bill era stato assalito da Greyback... Era tutto buio... Maledizioni che volavano dappertutto... Il giovane Malfoy era scomparso, doveva essersela svignata su per le scale della Torre... Poi altri l'hanno seguito, ma uno di loro ha bloccato le scale dietro di sé con una maledizione... Neville l'ha rincorso ed è stato scagliato in aria... »

CUT

« Evidentemente conosceva un incantesimo a noi ignoto » sussurrò la McGranitt. «Dopotutto... era l'insegnante di Difesa contro le Arti Oscure... Ho pensato solo che avesse fretta di inseguire i Mangiamorte fuggiti sulla Torre... »
« Infatti» ringhiò Harry furioso, «ma per aiutarli, non per fermarli... Scommetto che bisognava avere il Marchio Nero per attraversare la barriera... E poi cos'è successo quando è tornato di sotto? »
« Be', il Mangiamorte grosso aveva appena scagliato una fattura che aveva fatto crollare metà del soffitto, e aveva anche infranto l'incantesimo che bloccava le scale» rispose Lupin. « Ci siamo tutti lanciati avanti - quelli che erano ancora in piedi, cioè - e allora Piton e il ragazzo sono emersi dalla polvere... naturalmente nessuno di noi li ha attaccati... »
«Li abbiamo lasciati passare» confermò Tonks con voce sepolcrale, «pensavamo che fossero inseguiti. .. Un attimo dopo, gli altri Mangiamorte e Greyback sono tornati e abbiamo ripreso a combattere... Credo di aver sentito Piton gridare qualcosa, ma non so cosa... »
«Ha gridato: 'È finita’.»
rispose Harry. «Aveva fatto quello che doveva».

(effettivamente Piton dice «È finita, andiamo! » vedi precedente LETTERA C)

(Harry Potter e il Principe Mezzosangue - Pag. 559-60-61) Inserita da Niky LETTERA D




«Niente Maledizioni Senza Perdono da te, Potter! » urlò sopra il rombo delle fiamme, le grida di Hagrid e gli uggiolii selvaggi di Thor imprigionato. «Non ne hai il coraggio né l'abilità... »
«Incarce... » ruggì Harry, ma Piton deviò l'incantesimo con un cenno quasi pigro del braccio.
«Reagisci! » gli urlò Harry. «Reagisci, vigliacco... »
«Mi hai chiamato vigliacco, Potter? » gridò Piton di rimando. «Tuo padre non mi attaccava mai se non erano quattro contro uno: mi chiedo come lo definiresti... »
«Stupe... »
« Bloccato ancora, e ancora e ancora, finché non imparerai a tenere la bocca sigillata e la mente chiusa, Potter! » lo canzonò Piton, deviando ancora una volta la maledizione. «Adesso vieni! » urlò al Mangiamorte biondo. «È ora di andare, prima che arrivino dal Ministero... »
«Impedi... »
Ma prima che Harry riuscisse a finire la formula, sentì un dolore lancinante: cadde nell'erba, qual
 
Accusa
Difesa
 
Deduzione #603 fornita da Salvatore e Ida (30/08/2006)
Perché Piton fugge così rapidamente dopo l’uccisione di Silente? Ma poi si ferma stupidamente a perdere tempo prezioso duellando inutilmente con Harry, visto che è evidente non ha alcuna intenzione di fargli del male veramente? (come dimostrato dalle varie Lettere della Prova 71 Imputazione 2).
Piton ha appena ucciso il capo dell’Ordine della Fenice, notizia che certo provocherebbe il panico nelle file dei “buoni”; ha con sé diversi Mangiamorte che riconoscono senza alcun problema la sua supremazia fra loro e gli obbediscono immediatamente; tramite gli Armadi Svanitori può far arrivare nella suola tutti i Mangiamorte che vuole e compiere un macello tra gli uomini dell’Ordine (che già sono in difficoltà prima della morte di Silente – Lettera D Prova 164 Imputazione 2) e gli studenti stessi (tra l’altro c’è anche Fenrir, un Lupo Mannaro che non ha bisogno della luna piena per uccidere!).
Insomma, Piton potrebbe ricoprirsi di gloria agli occhi di Voldemort per aver ucciso Silente (come dicono Narcissa e Draco – rispettivamente Lettera I e Lettere G e H della Prova 164 Imputazione 2) e conquistato Hogwarts, obiettivi che Voldemort non era mai riuscito a raggiungere, e potrebbe quindi ricevere onori e ricompense superiori a quelle di qualunque altro Mangiamorte.
Piton è un uomo dall’evidente ambizione (infatti è fra i Serpeverde): perché butta via un’occasione così importante? Forse perchè non è un Mangiamorte ma un uomo comunque e sempre fedele a Silente?

Stabilita l’incongruenza della velocissima ma apparentemente incomprensibile fuga di Piton, passiamo ad esaminare il suo rapporto con Harry nel corso del duello (varie Lettere della Prova 71 Imputazione 2): Piton ha tranquillamente la possibilità di uccidere Harry, ma non lo fa. Anzi, si prodiga affinché nessuno gli faccia del male, liberandolo immediatamente dalla Cruciatus che uno dei Mangiamorte aveva lanciato sul ragazzo (Lettera A Prova 71 Imputazione 2): la scusa sarebbe che Voldemort vuole uccidere Harry con le sue mani. E allora? Da quando pochi minuti di Cruciatus uccidono una persona? La Cruciatus non uccide ma solo infligge dolore: ci sono volute ore per fare impazzire i coniugi Paciock. Non sarebbe del tutto logico che Piton, se davvero odia così tanto Harry, lo lasciasse cruciare almeno un pochino?

Se anche Voldemort voleva veramente uccidere Harry di persona, perché mai Piton non schianta Harry (lo ha alla sua mercé, disteso a terra e senza più bacchetta - Lettera D Prova 71 Imp. 2) e non se lo carica in spalla per portarlo in dono all’Oscuro Signore?
Perché, invece, ne approfitta per dare un’ultima importante lezione scolastica a Harry, ricordandogli che, in un duello, per poter vincere, deve usare gli incantesimi non verbali ed occludere la mente affinché l’avversario non possa leggerglieli e prevenirlo comunque?


Nel corso del duello (sempre varie Lettere della Prova 71 Imputazione 2) Piton ha sempre lucidamente respinto gli incantesimi di Harry stando ben attento a non fargli mai del male: l’unica reazione dura ce l’ha quando Harry gli dà del vigliacco per aver ucciso Silente: in quel momento, e solo in quel preciso istante, Piton perde il controllo e colpisce il ragazzo con una sorta di magica frustata che, comunque non lascia a Harry nemmeno un graffio. (Sempre Lettera D Prova 71 Imp. 2)
Ma non è la parola “vigliacco” in sé ad irritare Piton. Infatti, poco prima (Lettera B Prova 71 Imp. 2), Harry l'aveva già chiamato "vigliacco", eppure Piton era rimasto lucido e tranquillo, aveva risposto con il suo solito sarcasmo e ne aveva approfittato per impartire a Harry un'utile lezione sui duelli.
E' solo quando Harry collega la parola "vigliacco" all'uccisione di Silente che Piton perde ogni lucidità e viene sopraffatto dal dolore. "NON..." urlò Piton, e il suo viso si fece all'improvviso folle, disumano, come se provasse tanto dolore quanto il cane che guaiva e ululava rinchiuso nella casa incendiata alle loro spalle,"CHIAMARMI VIGLIACCO!". (Sempre Lettera D Prova 71 Imp. 2)
Come si spiega questa grossa differenza nella reazione di Piton a distanza di pochi istanti?
E se a Piton, invece, quel gesto, quell’orribile assassinio, fosse costato tutto il suo coraggio, visto che per il mago significava uccidere l’unica persona che si fidava di lui e che, probabilmente, gli voleva anche bene? Non sarebbe più che lecita una sua reazione incontrollata?

Che cosa c’è sul volto di Piton in quel momento? Forse rabbia o odio verso Harry? No, in quel momento sul viso di Piton c’è solo DOLORE, un dolore immenso (come quello del cane rinchiuso nella capanna che brucia - Lettera D Prova 71 Imp. 2). E perché mai Piton dovrebbe soffrire, invece di gioire in quel momento in cui, in apparenza, è vincente è sta finalmente tornando dal suo Signore con una difficile missione compiuta con pieno successo?
E se Piton, invece, soffrisse terribilmente perché è stato costretto, per il bene superiore e per obbedire agli ordini del Preside, ad uccidere Silente, suo unico amico e mentore?

Piton, inoltre, è molto solerte a trascinarsi dietro nella fuga gli altri Mangiamorte, che richiama più volte, prima per portarli via dalla Torre
(Lettera C Prova 164 Imputazione 2) dove potrebbero essere un pericolo per Harry, che Piton sa benissimo che è lì. Appena arrivato si è infatti guardato attentamente intorno e ha certo notato che ci sono due scope: l’ha notato subito perfino Draco – HP6 pag 529 – figuriamoci se non se ne accorge uno come Piton che fa la spia-doppiogiochista. Per non parlare poi della particolare capacità di Piton di intuire la presenza di Harry sotto il Mantello dell’Invisibilità: lo percepisce nel 1° libro, quando il ragazzo è scappato via dal Reparto Proibito della Biblioteca durante le vacanze di Natale; poi nel 4° libro quando Harry è con il piede incastrato nella scala e solo l’intervento di Malocchio impedisce che Piton acciuffi il ragazzo con le mani pur non vedendolo. E’ probabile che, da esperto Occlumante quale Piton è, riesca a percepire i pensieri di Potter e quindi scoprire la sua presenza anche quando è sotto il, Mantello).
Piton esorta ancora i Mangiamorte a seguirlo nella sua fuga, evitando in tal modo che continuino a combattere contro i Membri dell’Ordine, contro i quali hanno invece grandi possibilità di vittoria. Infatti, a detta di Tonks, loro stavano già perdendo prima che arrivassero gli altri 4 Mangiamorte che erano sulla torre (Lettera C e D Prova 164 Imputazione 2).
Infine Piton sollecita ancora la fuga dei Mangiamorte anche nel Parco, sia evitando che facciano del male ad Harry (Lettera E Prova 164 Imputazione 2) , sia allontanandoli da Hagrid che può quindi finalmente andare a salvare il suo cane intrappolato nella capanna in fiamme.

Ma tutte queste azioni che Piton ha compiuto non sono certo comportamenti da Mangiamorte! Questi sono atteggiamenti che solo un uomo profondamente fedele a Silente e leale nei confronti dell'Ordine potrebbe mettere in atto!
 
Deduzione #555 fornita da Niky (20/07/2006)
Nella vicenda per la quale il Professor Piton è imputato vi sono parecchi punti oscuri, che portano a ritenere illogica e poco plausibile – per quanto la morte di Silente a mano di Piton sia innegabile – la tesi accusatoria che vorrebbe l’imputato fedele a Voldemort e traditore di Silente (mentre, come tutti ormai sapete, la difesa sostiene che vi fu accordo tra Silente e Piton riguardo alla morte del primo).
Uno di tali punti riguarda il comportamento del Professor Piton subito dopo la morte di Silente: la cosiddetta “fuga del Principe”.
Una fuga che ci apprestiamo ad analizzare, per mostrare quanto irragionevole sia il comportamento di Piton se questi davvero è un Mangiamorte fedele a Voldemort.
Innanzi tutto vediamo quali motivi, secondo Draco Malfoy, avrebbero spinto Piton ad uccidere Silente.
Draco afferma, per ben due volte (si vedano le lettere G e H della prova e si ricordi che anche Narcissa fa la medesima affermazione:“Potresti farlo tu. Potresti farlo tu al posto di Draco, Severus. Tu ce la faresti, è naturale, e saresti ricompensato molto più di tutti noi… “ HP6; pag. 40) che Piton vuole rubargli la gloria che, indubbiamente, discenderebbe dall’aver ucciso Silente.
Piton, dunque, agirebbe per ambizione personale, allo scopo di mettersi ancor più in luce agli occhi di Voldemort e ricevere, da quest’ultimo, onori e ricompense superiori a quelle di qualunque altro Mangiamorte.
Bene, noi riteniamo che il comportamento di Piton, immediatamente successivo alla morte di Silente, sia decisamente illogico ed incongruente a questo riguardo.
Esaminiamo i fatti:

1) Silente è appena morto, dunque l’Ordine ha appena perduto la sua guida e si sa quale effetto negativo e dirompente può avere in battaglia la morte del “capo” di una delle due fazioni.
2) Tramite la coppia di armadi svanitori perfino a un ragazzo inesperto come Draco Malfoy è stato possibile introdurre a Hogwarts (l’imprendibile, Hogwarts dalle mille difese magiche, operate da Silente stesso e dal Ministero, nella quale, solitamente, è impossibile penetrare. Si veda anche l’affermazione al riguardo di Lumacorno, in HP6; pag. 72) un drappello di Mangiamorte.
3) I Mangiamorte fatti entrare da Draco sono tra i più efferati, sadici, e privi di scrupoli tra coloro che servono l’Oscuro Signore. Uno di loro, Greyback, è addirittura un lupo mannaro il cui istinto animalesco ha preso talmente il sopravvento che non gli è nemmeno necessario attendere di trasformarsi con la luna piena per sfogare il proprio desiderio di carne e sangue umani (si veda, infatti, l’aggressione a Bill Weasley, il cui sangue gronda ancora dalle fauci di Grayback, quando quest’ultimo discute con Silente. Lettera B). Grayback stesso, poi, afferma candidamente che non vede l’ora di far strage degli studenti di Hogwarts (ancora lettera B: « Però sai quanto mi piacciono i ragazzi, Silente». – CUT - « Non mi perderei una gita a Hogwarts per nulla al mondo, Silente» latrò Greyback con la sua voce aspra. « Non quando ci sono gole da lacerare... buonissime... »). Silente per primo si mostra preoccupato e sconcertato che un simile pericolosissimo individuo sia stato introdotto a scuola, mettendo a rischio gli studenti (sempre lettera B).
4) I membri dell’Ordine della Fenice stanno – già prima della morte di Silente – perdendo la battaglia, come ci dice Tonks stessa, raccontando l’accaduto a Harry (si veda la lettera D).
5) Piton è riconosciuto dai Mangiamorte come un capo di cui eseguire gli ordini (tant’è che nessuno dei Mangiamorte osa uccidere Silente al posto di Draco, ma nessuno si oppone a che sia Piton a farlo).

Questa la situazione di netto svantaggio e grandissimo pericolo per coloro che difendono Hogwarts: la scuola colma di studenti indifesi, e l’Ordine privo di guida e quasi sconfitto da un manipolo di folli assassini privi di scrupoli.

Domandiamoci: cosa sarebbe logico che Piton facesse, se realmente fosse un Mangiamorte che brama la gloria?
Non è difficile rispondere: Piton potrebbe conquistare Hogwarts, magari chiamando rinforzi, lasciare che Greyback e gli altri spargano morte e devastazione e consegnare poi la scuola, i membri dell’Ordine e soprattutto Harry Potter a Voldemort, accrescendo così a dismisura il proprio credito presso l’Oscuro Signore, che di sicuro non potrebbe che compensare con grandi onori chi, oltre ad uccidere Silente ha conquistato Hogwarts per lui e gli ha consegnato Potter.
Non dimentichiamoci che espugnare Hogwarts darebbe un enorme vantaggio a Voldemort, dato che la scuola è vista da sempre come il luogo più sicuro del mondo magico, l’ultimo baluardo contro Voldemort (Lumacorno: “Bè, sì, è vero che Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato non ha mai cercato lo scontro con Silente” ammise a malincuore [Lumacorno]. “E suppongo che si possa dedurre che, siccome non mi sono unito ai Mangiamorte, Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato non può comunque annoverarmi tra i suoi amici… nel qual caso, potrei essere più al sicuro stando un po’ più vicino a Silente… […]”. HP6; pag. 73).
E ricordiamoci anche che Voldemort, per qualche motivo a noi ancora sconosciuto (ma quasi certamente per trovare un oggetto appartenente ai fondatori), desidera ardentemente penetrare a Hogwarts, al cui interno è forse nascosto qualche segreto che lo interessa profondamente (è Silente stesso a dircelo: “Ho, vuoi tornare a Hogwarts, ma non vuoi insegnare più di quanto non lo volessi a diciott’anni. Che cosa cerchi, Tom? Perché non provi con una richiesta sincera, per una volta?” Voldemort sorrise beffardo. “Se non vuole darmi un lavoro… “ “Ma certo che non voglio” disse Silente. “E non credo affatto che tu ti aspettassi un sì. Eppure sei venuto qui, hai chiesto, devi avere uno scopo”. Da HP6, pag. 407 e ancora: “Crede che fosse quella la ragione per cui voleva tanto tornare a Hogwarts, signore?” domandò Harry.. “Per trovare oggetti degli altri fondatori?” “E’ precisamente la mia opinione” confermò Silente […] da HP6; pag. 460).
Inutile poi discutere sull’importanza che avrebbe per Voldemort vedersi consegnare Harry Potter praticamente su un piatto d’argento.
Ci si obietterà che Piton non sa come Draco Malfoy ha fatto entrare a scuola i Mangiamorte, ma questo è un dettaglio di ben poca importanza. A Piton sarebbe bastato chiedere a Draco per scoprire come far giungere rinforzi. Dopo di che, gli sarebbe stato sufficiente avvisare anche solo l’Oscuro Signore, perché, richiamati all’istante tramite il Marchio Nero, tutti i Mangiamorte si precipitassero da Magie Sinister (con la smaterializzazione è un attimo) e da qui a Hogwarts, tramite gli armadi, ben prima dell’arrivo degli Auror dal Ministero (Auror che giungono, infatti, decisamente tardi, quando ormai è tutto compiuto).
Questo sarebbe stato il logico comportamento di Piton se davvero avesse desiderato la gloria e agito per ambizione personale, anzi, a ben vedere, gloria o non gloria, questo sarebbe stato il logico comportamento di qualunque leale Mangiamorte, che avesse avuto, come l’imputato, l’opportunità ghiotta di far riportare a Voldemort uno dei più grandi trionfi possibili nella guerra in corso.
Un trionfo tale da segnare, probabilmente, la vittoria definitiva di Voldemort.

Invece, cosa fece, realmente, Piton? Fuggì, trascinandosi dietro i Mangiamorte e Draco e interrompendo la battaglia già praticamente vinta da parte dei Mangiamorte. Fuggì, lasciando la scuola in mano ai membri dell’Ordine e Harry Potter libero e totalmente illeso.

Osserviamo nel dettaglio il suo comportamento.
Per prima cosa, subito, non appena Silente viene scagliato oltre la merlatura della Torre di Astronomia, Piton richiama i Mangiamorte e ordina loro di ritirarsi seguendolo.
Per la precisione, Piton ordina: « Fuori di qui, sbrigatevi» (si veda la lettera C).
I Mangiamorte, in effetti, lo seguono immediatamente. Raggiunto il piano di sotto, alcuni di loro, continuano per qualche momento a combattere