‘Tutta questa attenzione da parte della stampa sembra averti montato quella testa che peraltro avevi già piena di arie, Potter disse Piton piano, quando il resto della classe si fu rimesso al lavoro.
Harry non ribatté. Sapeva che Piton stava cercando di provocarlo; l'aveva già fatto in passato. Senza dubbio sperava di trovare un'altra scusa per togliere una bella cinquantina di punti a Grifondoro prima della fine della lezione.
‘Può anche darsi che tu continui a coltivare l'illusione di aver catturato l'interesse di tutto quanto il mondo della magia continuò Piton, così piano che nessun altro poteva sentirlo (Harry continuò a pestare i suoi scarabei, anche se li aveva già ridotti a una polverina finissima), ‘ma a me non importa quante volte la tua foto compare sui giornali. Per me, Potter, non sei altro che un ragazzino odioso che si considera al di sopra delle regole.
Harry versò gli scarabei polverizzati nel calderone e prese a tagliuzzare le radici di zenzero. Gli tremavano le mani per la rabbia, ma tenne gli occhi bassi, fingendo di non sentire.
‘Quindi ti avverto, Potter riprese Piton, con voce più suadente e minacciosa, ‘fama e gloria o no... se ti sorprendo un'altra volta a entrare nel mio ufficio...’
‘Non mi sono nemmeno avvicinato al suo ufficio!’ disse Harry rabbioso, dimenticando la pretesa sordità.
‘Non mentire’ sibilò Piton, gli impenetrabili occhi neri che perforavano quelli di Harry. ‘La pelle di Girilacco. L'Algabranchia. Vengono tutte e due dalle mie scorte personali, e io so chi le ha rubate.
Harry fissò Piton di rimando, deciso a non batter ciglio né ad assumere un'aria colpevole. In verità non aveva rubato nessuna di quelle due cose. Hermione aveva preso la pelle di Girilacco quando
facevano il secondo anno - serviva loro per preparare la Pozione Polisucco - e mentre all'epoca Piton aveva sospettato di Harry, non era mai stato in grado di dimostrarlo. E l'Algabranchia naturalmente l'aveva rubata Dobby.
‘Non so di cosa sta parlando mentì freddamente.
‘Non eri nel tuo letto la notte che il mio ufficio è stato violato!’ sibilò Piton. ‘Lo so, Potter! Ora, Malocchio Moody può anche essersi unito al tuo fan club, ma io non ho intenzione di tollerare il tuo
comportamento! Un'altra passeggiatina notturna nel mio ufficio, Potter, e la pagherai!’
‘Va bene disse Harry in tono sostenuto, tornando a occuparsi delle sue radici di zenzero, ‘me lo ricorderò se mai mi verrà voglia di entrarci.
Gli occhi di Piton lampeggiarono. Infilò una mano nella veste nera. Per un folle istante, Harry credette che Piton stesse per estrarre la bacchetta e scagliargli contro una maledizione: poi si accorse che aveva preso una bottiglietta di cristallo piena di un liquido completamente trasparente. Harry la guardò incuriosito.
‘Lo sai che cos'è questa, Potter?’ disse Piton, gli occhi accesi di nuovo da un luccichio pericoloso.
‘No’ rispose Harry, questa volta con assoluta sincerità.
‘E' Veritaserum: una Pozione della Verità così potente che solo tre gocce ti costringerebbero a rivelare i tuoi più intimi segreti davanti a tutta la classe disse Piton in tono maligno. ‘Ora, l'uso di questa pozione è regolato da severissime disposizioni del Ministero. Ma se non stai attento a quello che fai, può anche darsi che la mia mano scivoli e scosse leggermente la bottiglietta di cristallo ‘proprio sopra il tuo succo di zucca serale. E allora, Potter... allora scopriremo se sei stato nel mio ufficio o no’.
Harry non disse nulla. Tornò a guardare le sue radici di zenzero, brandì il coltello e cominciò ad affettarle di nuovo. Non gli piaceva affatto quella storia della Pozione della Verità, e non escludeva che Piton potesse propinargliene un po'. Represse un brivido al pensiero di ciò che sarebbe potuto uscire dalla sua bocca in quel caso...
(Questa prova è presente anche nell'imputazione 2, ma per motivi differenti)
Harry Potter e il Calice di Fuoco, pag.439/441 - A cura dell'Ufficio GIP-GUP (N) LETTERA A
Harry non scoprì mai se James avesse davvero tolto le mutande a Piton, perché una mano gli serrò il braccio come una morsa. Si voltò di scatto per vedere chi lo avesse afferrato e scorse con un brivido di terrore un Piton adulto, pallido di rabbia.
"Ti stai divertendo?"
Si sentì sollevare e la giornata estiva svanì; fluttuava verso l'alto attraverso una tenebra gelida, la mano di Piton sempre stretta attorno al braccio. Poi, con la sensazione di aver fatto una capriola a mezz'aria, atterrò in piedi sul pavimento di pietra del sotterraneo accanto al Pensatoio, nel cupo ufficio dell'attuale insegnante di Pozioni.
"Allora," ripetè Piton, stringendogli il braccio con tanta forza da fermargli la circolazione. "Allora . ti stavi divertendo, Potter?"
"N-no" disse Harry, tentando di liberarsi.
Era uno spettacolo spaventoso: Piton era pallidissimo, le labbra tremanti ritratte sui denti.
"Un uomo spiritoso, tuo padre, vero?" ringhiò, scrollandolo così forte da fargli scivolare gli occhiali sul naso.
"Io. non. "
Piton lo scagliò lontano con tanta violenza che Harry ruzzolò sui lastroni di pietra. "Non ripeterai mai a nessuno quello che hai visto!" ululò.
"No" balbettò Harry, rimettendosi in piedi e tenendosi più lontano possibile da lui. "No, certo che no. "
"Fuori! Fuori di qui! Non voglio vederti mai più qui dentro!"
Mentre Harry filava verso l'uscita, un vaso di scarafaggi morti esplose sopra la sua testa. Spalancò la porta e fuggì in corridoio, senza fermarsi finché non ebbe messo tre piani fra sé e Piton. Soltanto allora si appoggiò ansante alla parete, massaggiandosi il braccio indolenzito.
Non aveva voglia di tornare così presto nella Torre di Grifondoro, né di raccontare a Ron e Hermione quello che aveva appena scoperto. Perché a riempirlo d'orrore e infelicità non era l'essere stato rimproverato o l'avergli scagliato contro un vaso (questa è la traduzione corretta che corrisponde all'inglese: was not being shouted at or having jars thrown at him. Nel libro italiano è stata erroneamente tradotta con: ... non era stata la reazione rabbiosa di Piton. , omettendo completamente il riferimento al vaso) ma il fatto che lui, Harry, sapeva fin troppo bene che cosa si prova a essere umiliati davanti a tutti e perciò che cosa aveva provato Piton, Mentre James si faceva beffe di lui. E a ferirlo era anche il fatto che, a giudicare da quanto aveva appena visto, suo padre era davvero un presuntuoso arrogante, proprio come Piton gli aveva sempre detto.
Harry Potter e l'Ordine della Fenice, pag. 607/608 – A cura dell'Ufficio GIP-GUP (I) LETTERA B
Piton li divise in coppie e li mise a fabbricare una semplice pozione per curare i foruncoli.Intanto,
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si aggirava di qua e di là per la classe,
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muovando critiche a tutti tranne che a Malfoy, che sembrava stargli simpatico.
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Non si sa come Neville era riuscito a fondere il calderone di Seamus
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poi si girò verso Harry e Ron, che avevano lavorato accanto a Neville.
"E tu Potter... perchè non gli hai detto di non aggiungere gli aculei? Pensavi che se lui sbagliava ti saresti messo in luce, non è vero? E questo è un altro punto in meno per i Grifondoro"
Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 134 – Fornita da Elaine Marley LETTERA C
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Accusa |
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Deduzione #341 fornita da Fres di Bologna (13/02/2006) |
(In riferimento alla deduzione #336) Buona deduzione quella dell'indifferenza... ma la vittima in questione non è Severus Piton, ma Harry Potter... e se quest'ultimo si sente minacciato quando Piton lo guarda la difesa a cura di Piton cade...
Harry Potter vuole soltanto che sia trattato come gli altri studenti come un rapporto normale tra professore e alunno... senza sentirsi osservato speciale.
In poche parole la vittima è Harry Potter e il Prof. Piton deve agire in modo che faccia sentire al meglio il suo alunno. |
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Deduzione #338 fornita da Fres di Bologna (13/02/2006) |
Lettera B
Sicuramente il giovane Harry ha sbagliato ad entrare, per cosi dire, nella privacy del Prof. Piton, ma senza dubbio quest’ultimo, proprio in qualità di insegnante e di modello per lo studente, non doveva reagire così. In poche parole, Piton aveva tutte le ragioni per essere arrabbiato con Harry Potter, ma ha reagito in modo decisamente troppo violento e impulsivo, col rischio di danneggiare psicologicamente e fisicamente il povero studente maltrattato. |
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Deduzione #45 fornita da A cura dell'Ufficio GIP-GUP (B) (31/03/2006) |
Lettera B(In riferimento alla deduzione #48)
Per confutare la tesi della magia accidentale riportiamo proprio il fatto che poco prima del fatto incriminato il Prof. Piton si stesse giusto vantando con la vittima di quanto bravo fosse a nascondere e controllare le sue emozioni.
(“Allora sarai una facile preda per l’Oscuro Signore!” gridò Piton. “Gli sciocchi che portano il proprio cuore con orgoglio sul bavero, che non riescono a controllare le emozioni, che si crogiolano nei ricordi tristi e si lasciano provocare così facilmente… gente debole, in altre parole… non hanno alcuna possibilità contro il suo potere! Entrerà nella tua mente con una facilità inverosimile, Potter!” (libro 5 cap. 24 pag 506.)
Dice inoltre, in più di un’occasione, che proprio questa sua capacità gli ha permesso di mentire al Signore Oscuro. Bene, è impensabile che una persona in grado di controllare così bene le sue emozioni da riuscire a mentire al Signore Oscuro, faccia involontariamente esplodere un barattolo a causa di una forte emozione incontrollata. |
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Deduzione #44 fornita da A cura dell'Ufficio GIP-GUP (B) (31/03/2006) |
Lettera B(In riferimento alla deduzione #48)
Volendo per un momento dare credito alla teoria della difesa sull’uso di magia incidentale, questa non può che considerarsi un’aggravante in quanto il Prof. Piton, come insegnante di Hogwarts, non può permettersi di perdere il controllo dei nervi ponendo a rischio l’incolumità di uno studente. Specialmente durante una lezione di occlumanzia in cui l’imputato ha appena finito di dire che bisogna controllare le proprie emozioni. |
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Difesa |
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Deduzione #336 fornita da Stella (01/02/2006) |
Mi viene da fare una riflessione, che può essere valida non solo per questa prova in particolare, ma per l'atteggiamento di Piton con Harry in generale.
E' vero che molte volte il comportamento di Piton verso Harry è sgradevole; e posso capire benissimo che Harry non lo sopporti (chi di noi non ha avuto un professore che ci aveva preso in antipatia?).
Ma è anche vero che forse, per Piton, fare battutine e cosa simili è solo un modo per stabilire un "contatto" con lui.
Sicuramente in un modo non molto piacevole, ma è pur sempre un metodo per interagire.
Viene spesso ricordato come Piton osservi Harry durante le lezioni (magari in modo acido): "I suoi occhi neri frugarono le loro facce alzate, indugiando per una frazione di secondo in più su Harry" (Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pagina 167).
Infatti, nell'unica volta in cui è davvero arrabbiato con lui, cioè quando Harry ha sbirciato nel suo pensatoio, sappiamo che il suo atteggiamento cambia, e passa a ignorarlo totalmente. Cioè, a evitare ogni contatto. Per Harry è un sollievo, perchè non è più tormentato dalle sue battutine, ma se questo modo di fare fosse stato un segno di odio, sarebbe aumentato, e non cessato.
Il vero segno dell'odio è l'indifferenza. |
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Deduzione #213 fornita da Tacco di Milano (18/02/2006) |
Conosciamo tutti i dissapori che ci sono stati tra l'imputato e la famiglia Potter. Anche l'imputato è un uomo e spesso non resiste alla tentazione di infierire contro il giovane Potter. Questo comportamento discutibile tuttavia non prova che Piton voglia il male del ragazzo. |
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Deduzione #202 fornita da Jeysi (31/03/2006) |
Lettera C
In risposta alla deduzione #181 fornita da elaine marley, rispondo facendo notare l'eviedenza del comportamento dell'imputato Severus Piton, che per non svelare la sua reale posizione (accanto al Preside Silente), deve fingere o perlomeno ostentare sentimenti ostili nei confronti diel rispettabile signor Harry Potter (principale nemico di colui che l'imputato deve fingere di servire). È dunque più che ovvio o quanto meno spiegabile, il suo comportamento. |
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Deduzione #56 fornita da A cura dell'Ufficio GIP-GUP (B) (13/02/2006) |
Lettera B
La vittima non può essere considerata un testimone attendibile perché è risaputo, come da lui detto più volte peraltro, che odia l’imputato e vorrebbe che fosse allontanato dalla scuola. “Il professor Severus Piton era l'insegnante meno simpatico a Harry........ "Forse se n'è andato" disse Harry, "perché ancora una volta non è stato nominato insegnante di Difesa contro le Arti Oscure". "O magari è stato licenziato!" suggerì Ron con entusiasmo. "Voglio dire, tutti lo detestano..." (libro 2 cap. 5, pag 72) Oppure: “Il Professo Piton, nel frattempo” continuò Silente, alzando la voce per superare i borbottii “ricoprirà il ruolo di insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure.” “No!” esclamò Harry, così forte che molte teste si voltarono dalla sua parte........”Be’ una cosa buona c’è – disse con furia – Piton se ne andrà alla fine dell’ anno” (libro 6 cap.8, pagina 157-158).
Inoltre, e cosa ben più importante, la vittima stava andando di corsa verso la porta, quindi dava le spalle all’imputato e non ha potuto vedere se il vaso è stato veramente e volontariamente lanciato
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Deduzione #52 fornita da A cura dell'Ufficio GIP-GUP (B) (31/03/2006) |
Lettera B(In riferimento alla deduzione #43)
In passato, a seguito di grandi stress, o delusioni, il Prof. Piton è già stato vittima di eccessi d’ira come ad esempio nel Libro 3: "L’hanno aiutato a fuggire, lo so!" Ululò Piton, indicando Harry e Hermione. Aveva la faccia deformata dalla rabbia e sputacchiava saliva dappertutto. "Si calmi, amico!" abbaiò Caramell. "Sta dicendo delle sciocchezze!" “Lei non conosce Potter!" strillò Piton. "E' stato lui, io so che è stato lui" (detto per inciso, Piton aveva perfettamente ragione, perché era stato proprio Harry a liberare Sirius)
..........
"Il ragazzo sembra piuttosto instabile" disse Caramell guardando nella sua direzione. "Se fossi in lei, Silente, ci starei attento". "Oh,non è instabile" disse Silente con calma. "Ha solo subito una notevole delusione". (Libro 3 cap. 22 pag 354)
Oppure: "Stai zitta stupida ragazzina!" urlò Piton, perdendo il controllo all'improvviso. "Non parlare di cose che non capisci!" Qualche scintilla sprizzò dalla punta della sua bacchetta, che era ancora puntata verso il volto di Black. Hermione tacque (Libro 3 cap. 19 pag 305)
Questo dimostra che la rottura del barattolo può essere stato benissimo un incidente.< |
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Deduzione #51 fornita da A cura dell'Ufficio GIP-GUP (B) (31/03/2006) |
Lettera B(In riferimento alla deduzione #43)
A giustificazione dello stato emotivo fortemente alterato dell’ imputato, ed a sostegno quindi della tesi che si sia trattato di un caso di magia accidentale, occorre ricordare che il fatto che ha scatenato l’ira del Prof. Piton è molto grave: ha pescato il giovane Harry a curiosare tra i suoi più segreti e dolorosi ricordi, e sa bene che lo ha fatto intenzionalmente. Infatti Harry sa perfettamente cos’è un Pensatoio perché era già stato in quello di Silente e la sua entrata in quello di Piton è stata del tutto intenzionale, sapendo perfettamente di compiere una gravissima violazione della privacy altrui (HP5 pag. 598)
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Deduzione #49 fornita da A cura dell'Ufficio GIP-GUP (B) (31/03/2006) |
Lettera B(In riferimento alla deduzione #43)
Lo studio di Piton è tappezzato di scaffali contenenti vasi di vetro: (Rabbrividendo, i due entrarono nell'ufficio di Piton. Sulle pareti spettrali erano allineati scaffali carichi di grossi vasi di vetro nei quali galleggiavano oggetti rivoltanti di ogni genere… HP2 pag. 73) è quindi assolutamente normale che il barattolo potesse trovarsi sopra, inteso come “più in alto” della testa di Harry.
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Deduzione #48 fornita da A cura dell'Ufficio GIP-GUP (B) (31/03/2006) |
Lettera B(In riferimento alla deduzione #43)
Si è trattato di un caso di “magia accidentale”, provocato dalla forte collera, più che giustificata vista la chiara violazione alla sua privacy, del Prof. Piton, che non aveva quindi alcuna intenzione di danneggiare lo studente.
Abbiamo visto in più occasioni come, in preda a forti emozioni, un mago possa far accadere strane cose ( Harry nel libro 1: il vetro del serpentario sparito, o nel libro 3: la zia che si gonfia ecc..) e sappiamo che può succedere a tutti, come dice Silente a Caramell: “E tu molto gentilmente non muovesti accuse in quell'occasione, ammettendo, suppongo, che anche i maghi migliori non riescono sempre a controllare le emozioni” (libro 5. cap. 8 pag. 150)
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